venerdì 24 luglio 2015

Da Rischiatutto ad Affari Tuoi... un pamphlet di Antonio Capitano su "cosa siamo diventati"

Antonio CapitanoConosco Antonio Capitano​ dai primi anni 90, dai tempi dell'Università, quando pieni di speranze ed energia ci tuffavamo, noi che venivamo da radici umili, nel mondo del sapere, da due prospettive diverse:più pacata la sua, un po' più impulsiva la mia. Lui, come lo definiva il nostro amico comune Francesco​ Chicca era il classico "intellettuale moderato di matrice cattolica", avvezzo all'approfondimento e all'analisi come pochi già in quegli anni. Nel suo Pamphlet Da Rischiatutto ad Affari Tuoi c'è tutta la sua storia e i suoi punti di riferimento intellettuali:la storia è quella di un paese che non c'è più, in quest'epoca  intrisa di quiz "generalisti" e dove conta solo la fortuna, mentre invece a Rischiatutto negli anni settanta inventarono addirittura un modo per cacciare il preparatissimo campione pigliatutto;  la storia delle radioline alle orecchie per ascoltare Ciotti, Ameri e Bortoluzzi e di un diverso modo di vivere il calcio, magari più sociale rispetto alle Pay TV e alla solitudine delle partite nelle case; e ancora delle cabine telefoniche nei bar, ancora svolgenti una funzione sociale...la storia della cultura dell'attesa e del sacrificio contrapposta a quella del tutto e subito...il leitmotiv dell'onestà, che oggi è ancor più raro che in passato.
 Dopo questa carrellata di situazioni Antonio ci passa in rassegna i suoi personaggi-chiave, le fonti di ispirazione cui da sempre si rifà e che affondano il proprio agire in un mondo valoriale strutturalmente diverso da quello odierno...da personaggi della stagione universitaria a quelli della sua vita eclettica che si divide fra vita amministrativo-lavorativa,  teatro, lettura,  scrittura e  cultura in genere...la telefonata al grande Norberto Bobbio, punto di riferimento negli studi amministrativistici di Antonio, la gag con Alberto Sordi: "Maestro a me? E che stamo a scola?!" - altro mostro sacro e riferimento costante ai tempi dell'intensa attività teatrale; si passa poi alla possenza difficilmente scalfibile per Antonio dell'economia "etica" di Federico Caffè, alla legalità come principio ispiratore di un'intera vita per Antonino Caponnetto, maestro di Falcone e Borsellino,  e ancora al valore patriottico ed etico della figura di Sandro Pertini. Poi ci si imbatte nei vari esempi di Cucinelli di amore per il proprio territorio e di Mennea per la disciplina e  il rigore morale...per poi passare a Berselli, cui il saggetto è dedicato, intellettuale a tutto tondo che molto ha influenzato il percorso di Antonio, che forse in fondo si ritrova molto nelle sue parole e nel suo ruolo...e di Antonio c'è tutto in questo saggio: la forza trascinante della cultura da trasfondere specie nelle classi dirigenti, che forse potrebbe contribuire a  sconfiggere l'attuale mancanza di "vision", di vedere oltre, di dare un modello, e risanare una politica che si accontenta solo di mantenere "potere contingente"; la voglia di ritrovare anche nelle piazze i valori di una comunità oramai perduti in una sorta di inarrestabile ubriacatura digitale individualistica; il valore delle piccole cose oramai passate in desuetudine...c'è insomma Antonio là dentro e la summa la si ritrova in un capitoletto dedicato a Luca Parmitano, l'astronauta italiano che ha saputo riflettere sulla sua esperienza cercando di lasciare degli insegnamenti  in eredità ai suoi figli: si parla di "abbracciare le difficoltà" intese come  ostacoli che una volta affrontati renderanno più forti e di cercare le sfide perché rendono il passo più sicuro. Nelle difficoltà, ribadisce Antonio, è proprio al bagaglio delle proprie conoscenze  che bisogna affidarsi, perché illuminano il nostro percorso, consci del fatto che doversi mettere in discussione è sempre qualcosa di stimolante. Pamphlet di facile lettura e molto istruttivo, in cui mi sono assai spesso riconosciuto e ritrovato. Grazie Antonio!!

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